Aggiornato il 30 aprile 2024 alle 11:10
|
Un portale per il monitoraggio territoriale sui beni confiscati alla criminalità organizzata
L’Università Vanvitelli e il Consorzio Agrorinasce: insieme verso la sostenibilità
21 marzo 2024

Rassegna stampa: IL MATTINO ed. CASERTA domenica 17 marzo 2024

A cura di: -Giovanni Allucci (Amministratore Unico Agrorinasce scarl)

-Furio Cascetta (prorettore Green Energy e Sostenibilità Ambientale, Università Vanvitelli)

-Antonio Panico (docente di ingegneria sanitaria-ambientale, Università Vanvitelli)

Da anni Agrorinasce scarl e l’Università L. Vanvitelli collaborano sul piano istituzionale su progetti di comune interesse, finalizzati alla riqualificazione sociale, ambientale, culturale e per il recupero dei luoghi confiscati alla malavita organizzata.

Agrorinasce da oltre 25 anni è attiva in Campania nella valorizzazione di beni confiscati alla camorra, promuovendone, entro i confini di un sano e virtuoso sviluppo sostenibile, il risanamento ambientale e lo sviluppo produttivo, nell’ottica di favorire la crescita occupazionale, il recupero giovanile, la diffusione della cultura per la legalità.

Attualmente Agrorinasce amministra oltre 150 beni confiscati alla camorra: la quasi totalità di essi sono stati restituiti alla collettività e ad oggi sono sedi di uffici pubblici, luoghi di aggregazione sociale, centri per disabili e di altre attività socio sanitarie e attività produttive, molte delle quali con inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati.

Tra i beni confiscati alla camorra e affidati ad Agrorinasce, sono presenti anche i fondi agricoli, con annessi casolari, come nel caso dei terreni agricoli presenti in località “Ferrandelle”, tristemente nota alle cronache giudiziarie anche per il tema dei rifiuti. Negli ultimi dieci anni il “progetto Ferrandelle” ha realizzato una costante azione di riqualificazione e di trasformazione, provvedendo alla realizzazione di: (i) un centro Pio La Torre di documentazione ed educazione ambientale (CEDA); (ii) un’isola ecologica; (iii) un impianto di trasformazione in energia, di potenza pari 999 KW, del biogas prodotto dal trattamento dei reflui zootecnici (con annesso impianto per la riduzione del carico di nitrati nei reflui).

Nell’ottica di promuovere la sostenibilità ambientale, Agrorinasce ha manifestato la volontà di valorizzare anche i terreni circostanti il CEDA Pio la Torre (Comune di Santa Maria la Fossa), con azioni mirate alla realizzazione di un vivaio e di serre agricole per la floricoltura, alla creazione di percorsi didattici e tematici-ricreativi, al commercio di prodotti florovivaistici. A tal fine, nel 2022, è stato presentato un Progetto di Fattibilità tecnico-economica per la valorizzazione dei terreni in questione, secondo il quale sono previsti diversi interventi di recupero ambientale e sviluppo economico, tra cui la realizzazione di serre per la floricoltura. In questo specifico contesto, con il preciso scopo di accrescere la sostenibilità ambientale del progetto, Agrorinasce ha chiesto il sostegno dell’Università Vanvitelli, ed in particolare del Dipartimento di Ingegneria. Tale collaborazione (espletata attraverso una Convenzione Universitaria) ha avuto come oggetto l’individuazione e la definizione di azioni mirate ad accrescere la sostenibilità ambientale ed energetica del suddetto progetto di fattibilità.

Il gruppo di lavoro universitario (Furio Cascetta, Simeone Chianese, Dino Musmarra, Antonio Panico) ha così suggerito una serie di soluzioni che vanno nella direzione della sostenibilità ambientale e dell’energia green. Le principali azioni proposte riguardano il recupero delle acque piovane e la produzione di energia elettrica da fotovoltaico.

E’ stato dimensionato un bacino di raccolta della acque meteoriche di oltre 2000 m3 (annualmente) per l’irrigazione delle colture floreali nelle serre e di oltre 45.000 kWh di elettricità, prodotta da pannelli fotovoltaici, per coprire il loro fabbisogno energetico. Tali soluzioni consentono, da un lato, di ridurre il prelievo di acqua da fonti naturali, rendendo così possibile una salvaguardia dei volumi disponibili nell’ambiente, e dall’altro, di ridurre le emissioni di gas climalteranti, conseguenza dell’utilizzo di combustibili fossili per l’approvvigionamento energetico. Entrambi le soluzioni rispettano l’esigenza di proteggere l’ambiente e utilizzare in maniera parsimoniosa le risorse naturali.

Questo esempio di sinergica collaborazione tra il Consorzio Agrorinasce e l’Università Vanvitelli conferma la visione del Consorzio e il ruolo di riferimento dell’Università, uniti per conseguire obiettivi etici di cultura della legalità e di cultura dello sviluppo sostenibile.

Scritto da Monit Agrorinasce