Aggiornato il 6 ottobre 2025 alle 10:48
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Un portale per il monitoraggio territoriale sui beni confiscati alla criminalità organizzata
La seconda giornata della Summer School UCSI 2025 nella Villa Liberazione di Casal di Principe
3 ottobre 2025

Casal di Principe (CE) – La seconda giornata della Summer School UCSI 2025 si è tenuta presso Villa Liberazione – ASL Caserta DSM a Casal di Principe. Sotto il segno del giornalismo d'inchiesta e dell'impegno civile, la sessione ha offerto un confronto serrato sui temi cruciali della legalità, della mafia e delle sfide contemporanee all'informazione.

L'apertura della seconda giornata è stata affidata al Presidente nazionale dell'Unione Cattolica Stampa Italiana (UCSI), Vincenzo Varagona, che ha sottolineato l'importanza della scuola come presidio di formazione giornalistica e coscienza critica in un territorio simbolo del riscatto.

La mattinata è iniziata con la lezione "Chi erano Falcone, Chinnici e Borsellino?". A raccontare la statura umana e professionale dei tre magistrati è stato Giovanni Paparcuri, ex autista di Rocco Chinnici e in seguito anche di Giovanni Falcone e di altri martiri della mafia. Intervistato dalla giornalista di LA 7 Daniela Volpecina, Paparcuri ha offerto una testimonianza diretta e toccante, ripercorrendo momenti drammatici e quotidiani di uomini che hanno segnato la storia.

A seguire, il dibattito si è arricchito con gli interventi del magistrato del Tribunale di Roma Alfonso Sabella, già protagonista della lotta alla mafia, e del giornalista Antonio Castaldo, già giornalista del Corriere della Sera, per una riflessione sul ruolo della giustizia e sul racconto delle organizzazioni criminali.

La sessione pomeridiana ha spaziato su vari temi e sfide nell’informazione, a partire dal tema delle carceri. Il primo panel ha visto confrontarsi Alessandro Trocino del Corriere della Sera, Marilù Musto de Il Mattino e Irma Conti, Componente del Garante Nazionale delle persone private della libertà. La discussione si è concentrata sulle condizioni di detenzione, sul ruolo della rieducazione e sulla necessità di un'informazione attenta al dramma umano che si consuma dietro le sbarre.

Spazio anche alla salute e all'informazione scorretta con l'incontro su "I cibi falsi", con la saggista Stefania Ruggeri, il saggista Riccardo Fargione e Angelo Lomonaco del Corriere della Sera, per analizzare i pericoli della contraffazione alimentare e il ruolo del giornalismo nel tutelare i consumatori.

Il tema della disinformazione è tornato centrale con "Non c'è coviddi: fake news e pandemie 5 anni dopo". Gianni Molinari de Il Mattino, intervistato da Ornella Mincione de Il Mattino, ha analizzato come il fenomeno delle fake news abbia condizionato la gestione della pandemia e le lezioni apprese (o non apprese) in termini di comunicazione scientifica e responsabilità giornalistica.

Uno dei momenti più attesi è stato il panel "I casalesi visti da vicino", con il giornalista e europarlamentare Sandro Ruotolo de La Stampa e Raffaele Sardo de La Repubblica. La sessione ha offerto un'analisi sulla camorra casalese, culminata in un intenso collegamento in diretta con un collaboratore di giustizia sotto protezione, “Non si vive bene facendo il camorrista” ha rimarcato più volte il collaboratore Oreste Spagnuolo.

L'ultima lezione ha affrontato la piaga ambientale e criminale de "Lo scandalo rifiuti al Sud". Hanno partecipato Aldo Policastro, Procuratore Generale della Corte d'Appello di Napoli, il Ten. Col. Aldo Papotto, Sub Commissario alla Terra dei Fuochi, e Antonio Casaccio, Direttore di Informare. Un confronto che ha messo in luce le responsabilità, le indagini e il lungo e difficile percorso di bonifica e giustizia per l'area.

Presente anche una delegazione degli studenti del Liceo Scientifico “E. Segrè” accompagnati dalle prof.ssa Simona Ferraiuolo, dalla prof.ssa Iolanda Riccardi e dalla prof.ssa A. Noviello.

La giornata si è conclusa con una cena presso NCO - Nuova Cucina Organizzata, la cui storia è stata illustrata dal Responsabile del progetto Pasquale Corvino. NCO è un simbolo di rinascita del territorio, dove il cibo e il lavoro rappresentano l'alternativa concreta di rinascita nel segno della legalità.

Scritto da Monit Agrorinasce