Santa Maria La Fossa (CE) – La Summer School UCSI 2025 si è conclusa domenica 28 settembre con una giornata all'insegna della memoria, del coraggio civile e della prospettiva per il futuro. L'evento finale, tenutosi presso il Centro di Educazione e Documentazione Ambientale Pio La Torre di Santa Maria La Fossa, sede operativa di Agrorinasce, ha offerto momenti di profonda riflessione, sottolineando come l'impegno contro la criminalità organizzata si traduca in azioni concrete di rinascita sociale ed economica.
La sessione conclusiva è stata presieduta da Salvatore Di Salvo, Segretario Nazionale UCSI, che ha aperto i lavori ribadendo il ruolo fondamentale dell'informazione nella costruzione della legalità.
Il momento più toccante della mattinata è stato il collegamento telefonico con la figlia di un testimone di giustizia sotto protezione. La giovane componente della famiglia Lionti ha condiviso la sua esperienza, offrendo un resoconto delle difficoltà, dei sacrifici e della forza necessari per ribellarsi ai sistemi mafiosi soprattutto in giovane età. “Testimoniare, raccontare la mia storia, soprattutto ai giovani, ritengo sia importante per contrastare la cultura e la subcultura mafiosa. È un diritto e un dovere, per evitare che episodi di violenza e sopraffazione possano ripetersi. Una comunicazione corretta e consapevole è uno strumento fondamentale nella lotta contro la mafia. Farlo, poi, in una Scuola di Giornalismo Investigativo è ancora più importante. ‘Parlate di mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene’, diceva Paolo Borsellino. Possono toglierci la libertà di movimento, ma non ci priveranno mai della voce, della possibilità di costruire reti, di difendere e diffondere la cultura della legalità. La corretta e consapevole informazione può davvero fare la differenza. La nostra voce deve essere forte, chiara, decisa, nel dire no alla mafia e costruire una comunità più libera, più sana, più giusta. La mafia uccide, il silenzio pure”.
A seguire, il pubblico ha ascoltato la testimonianza di Augusto Di Meo, testimone oculare dell'omicidio di Don Peppe Diana. Di Meo ha ripercorso la sua storia, un simbolo di verità e resistenza che continua a ispirare l'impegno civile.
La giornalista de Il Mattino, Teresa Scalzone, ha moderato gli interventi, intervistando anche Maria Claudia Iannone, legale rappresentante della cooperativa sociale Autonomy. La cooperativa è attiva nella gestione di un bene confiscato alla camorra a Casapesenna, dove offre un percorso di inclusione e supporto a minori a rischio. Un esempio virtuoso di come la confisca si trasformi in uno strumento di cambiamento sociale.
A seguire, i partecipanti hanno avuto l'opportunità di visitare La Balzana, il bene confiscato alla camorra più grande d'Italia, amministrato da Agrorinasce.
La visita è stata guidata da figure chiave nel processo di riutilizzo sociale: Giovanni Allucci, Amministratore Delegato di Agrorinasce, Maria Antonietta Troncone, Presidente di Agrorinasce, e Nicolino Federico, Sindaco di Santa Maria La Fossa. Hanno raccontato il complesso iter che ha portato il villaggio agricolo, un tempo in mano alla criminalità, a diventare un polo di sviluppo agricolo e sociale, attualmente un grande cantiere destinato a diventare un Parco agroalimentare dei Prodotti Tipici della Regione Campania.
L'ultima giornata della Summer School UCSI 2025 si è configurata come una vera e propria lezione sul campo, dove le parole di giornalisti, magistrati si sono unite alle storie di vita e dei luoghi trasformati.