Aggiornato il 31 ottobre 2025 alle 09:57
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Un portale per il monitoraggio territoriale sui beni confiscati alla criminalità organizzata
Premio nazionale Agrorinasce: al Centro Livatino la cerimonia di premiazione
28 ottobre 2025

Casapesenna (CE) – Si è svolta il 24 ottobre 2025 la cerimonia di premiazione del Premio nazionale Agrorinasce “Letteratura per il Sociale e la Legalità” nel Centro Rosario Livatino di via Cagliari, Casapesenna, gestito dalla Cooperativa MaeditActio. Il Centro opera dal 2017 con il caffè letterario “ArtEspressa”, ospitando mostre, laboratori didattici, in particolare laboratori di ceramica e tante iniziative di inclusione sociale.

Ad introdurre l’evento Alfonso Reccia Direttore scientifico del “Premio Letterario Agrorinasce. Letteratura per il Sociale e la Legalità”: “L’obiettivo del Premio è quello di valorizzare il territorio attraverso la scrittura, che è una delle arti più antiche e ogni territorio esprime delle eccellenze da questo punto di vista. Ringraziamo in maniera forte tutti quelli che ci hanno inviato la propria opera, per aver avuto fiducia in noi”.

È sempre un onore e una gioia organizzare degli eventi nei beni confiscati – così il Sindaco di Casapesenna Giustina Zagaria - Un tempo questo era un luogo gestito dalla criminalità, mentre oggi i valori trasmessi qui dentro sono quelli della legalità. Oggi parliamo di cultura, di libri, di scrittura e quindi questo contrasto tra quello che è stato il passato e quello che oggi è il presente per me è molto importante e significativo per la rinascita del territorio, questo lo dico da Sindaco ma lo dico anche da mamma di due bambini”.

Scopo sociale di Agrorinasce, oltre la riqualificazione di beni confiscati, è anche quello di promozione della legalità, con svariate iniziative che portino a sensibilizzare la cittadinanza su questi temi – ha dichiarato Maria Antonietta Troncone Presidente di Agrorinasce - quindi questo è estremamente importante, perché l'opera di educazione, il dare stimoli positivi contribuisce alla creazione di una cittadinanza attiva e responsabile, di una cittadinanza che sia profondamente consapevole dei propri diritti e non si rassegni a quello che non va”.

L’Amministratore Delegato Agrorinasce Giovanni Allucci ha approfittato per annunciare anche l’inaugurazione di un altro bene confiscato “Il 30 ottobre inaugureremo un altro bene confiscato a Casapesenna, un palazzetto destinato a finalità sociali, ci sarà uno sportello per le donne vittime di violenza, un centro per le famiglie, la Caritas sia per gli alimenti che per il vestiario, e poi anche uno sportello di supporto alle famiglie e ai bambini autistici”.

Presente alla premiazione anche Biagio Del Prete Vice Prefetto Aggiunto “Un anno e mezzo fa abbiamo condotto l’abbattimento del bunker di Zagaria qui a Casapesenna, un’opera che da 10 anni non si riusciva ad abbattere. Era un simbolo della criminalità, della latitanza di Zagaria. Oggi siamo in un altro simbolo, cioè in un posto che grazie all'impegno di Agrorinasce, del suo amministratore delegato e del presidente, rinasce e riparte. Oggi festeggiamo coloro i quali hanno presentato delle opere letterarie improntate al tema della legalità e del sociale, un altro simbolo di ripartenza alla fondamentale presenza dei ragazzi. La ratio del nostro impegno, delle nostre attività è proprio quella di cercare di far capire ai ragazzi che la criminalità non è la strada giusta, occorre credere nelle istituzioni, nei tanti esempi che abbiamo avuto di persone che hanno lasciato la vita per poter affermare simboli e messaggi di giustizia e di legalità”.

Paolo Miggiano, membro della giuria, scrittore e Direttore della casa editrice Terra Somnia Editore “Questa è una delle occasioni in cui davvero si ribalta la situazione. Qual è la normalità nel nostro paese? Quello di vedere rappresentato sempre il male, noi con Federico Del Prete siamo riusciti a ribaltare il modo di vedere le cose facendo diventare il libro un film per la Rai”. Miggiano, membro della giuria ha poi letto la motivazione con cui ha premiato, per la sezione narrativa inedita “Benvenuti a Crociezia” di Nicola Skert “Una scrittura che naviga verso l’indefinita linea grigia all’orizzonte. Un’opera di fantasia che, con uno stile umoristico e sarcastico, mette al centro l’animo umano in un’indagine che navigando - come una nave rimasta al buio nell’oceano - squarcia la luce della verità”.

Giuseppe Fragna ha premiato con la seguente motivazione l’opera “Teatro arte di felicità”: “Per aver descritto sul piano teorico e pratico un percorso psico-pedagogico basato sulla finzione scenica e laboratori ad essa propedeutica che ha non solo il pregio di essere estesamente replicabile, ma sottolinea altresì come il teatro riesca a intercettare positivamente tutte le dimensioni di un’età, quella adolescenziale, piena di dubbi, incertezze, negatività e spesso aiuta a risolverle”.

Lucia Monaco ha premiato Alessandra Sciurba, Dove le cose accadono, Storie di razzismo istituzionale e lotte di comunità nella Sicilia di inizio millennio(2024): “Intrecciando storia collettiva, narrazione individuale e analisi politica, il racconto partecipato ed emozionale di alcuni episodi che hanno segnato la storia dell’immigrazione in Sicilia nei primi anni del nuovo millennio, dall’esperienza del Laboratorio Zeta fino alla Lampedusa delle prime deportazioni, aiuta il lettore a comprendere il presente, l’origine dei dispositivi repressivi ma anche dei movimenti di lotta per i diritti. L’autrice restituisce l’immagine di una Sicilia luogo di frontiera, di sperimentazione delle forme repressive contro l’immigrazione ma anche della forza dirompente della Rete antirazzista siciliana, impegnata in una lotta corale, instancabile e non violenta contro la violenza istituzionale perpetrata sui migranti. Una Sicilia ben lontana da narrazioni che la tratteggiano rassegnata alla malavita, all’immobilismo, all’indifferenza. Questo romanzo-verità, in uno spazio tra giornalismo di inchiesta e militanza, racconta di come siamo stati e potremmo ancora essere, opponendoci alla devastante deriva della civiltà europea contro i più deboli venuti dal mare”. 

Luca Frassineti ha premiato Mari Albanese con “Cinque vite”: “Grazie a una sapiente alternanza di piani narrativi, in cui la soggettività dell’autrice, capace di pagine introduttive emotivamente intense, abdica di volta in volta con rispetto e misura partecipi dinanzi alla trascrizione delle parole, dei sentimenti e dei ricordi dei familiari di cinque membri (una donna e quattro uomini) della scorta di Paolo Borsellino, caduti al servizio dello Stato nella strage di via d’Amelio di domenica 19 luglio 1992, a Palermo, questo breve ma coinvolgente Pentameron moderno restituisce uno spaccato della più oscura storia delle istituzioni repubblicane del nostro paese attraversandoi traumi e la loro relativa rielaborazione patiti da concittadini normali (“genti meccaniche e di piccolo affare”, avrebbe detto Manzoni), con i quali la quotidianità dei lettori, più e meno giovani, non può mancare di immedesimarsi, a tutto vantaggio di una superiore presa di coscienza, umana e civile

Alfonso Reccia ha premiato per la Sezione Giovani Sisillo Ersilia con “Senza più nascondersi” con la seguente motivazione “L’autrice riflette sul dolore come strumento di crescita e trasformazione, sottolineando che le sofferenze passate possono diventare la base per una rinascita interiore, quindi nonostante le difficoltà esprime la volontà di non arrendersi mantenendo viva la speranza in un futuro migliore, i sogni e i ricordi di un passato felice diventano fonte di ispirazione per affrontare il presente e immaginare un futuro diverso”.

Presente anche una delegazione del Liceo Segrè di San Cipriano d’Aversa, accompagnati dalla Prof.ssa Iolanda Riccardi e dalla Prof.ssa Simona Ferraiuolo.

Scritto da Monit Agrorinasce