Si è tenuto il 13 luglio 2022 l’incontro tra Agrorinasce e gli alunni e i docenti dell’Istituto Agrario I.T.C. “Guido Carli” di Casal di Principe, in visita al Centro di Educazione e Documentazione ambientale “Pio La Torre” di S. Maria La Fossa, nell’ambito di un progetto formativo di conoscenza e consapevolezza del proprio territorio mediante la visita ai beni confiscati alla criminalità.
Gli alunni accompagnati dalla dott.ssa Ucciero, coordinatrice del progetto di educazione alla legalità per conto di Agrorinasce finanziato dalla Regione Campania e dal fotografo Augusto Di Meo sono stati accolti dall’Amministratore Delegato di Agrorinasce Dott. Giovanni Allucci, che ha illustrato loro la storia di Agrorinasce, il contesto in cui nacque e il contesto in cui opera attualmente dopo anni di lavoro.
Si è discusso a lungo dei progetti sui beni confiscati attuati e in itinere; precipuamente sugli sbocchi lavorativi che i progetti di valorizzazione dei beni confiscati promossi e seguiti da Agrorinasce produce e produrrà nel settore di loro pertinenza (agroalimentare e non solo).
Il riverbero di interesse e curiosità si è percepito negli sguardi attenti degli alunni anche nella visione di due documentari su “La Balzana” e il C.E.D.A. “Pio La Torre”, con un filo di commozione per la testimonianza di Luigi Della Valle (ex direttore del complesso agricolo La Balzana ex Cirio).
La visita pomeridiana è poi proseguita presso l’impianto Biogas per il trattamento dei reflui zootecnici e il complesso agricolo “La Balzana”, il più grande bene confiscato alla camorra in Italia. “Al C.E.D.A. Pio La Torre avete visto un bene confiscato valorizzato e funzionante grazie al lavoro di Agrorinasce, ora andrete a vedere un bene confiscato come ‘La Balzana’ così come è stato trasferito al patrimonio indisponibile del Comune di S. Maria La Fossa dopo 22 anni di processi tutto da valorizzare con una sfida imponente e importante per l’intero comprensorio che Agrorinasce ha raccolto e ultimerà”, “Il nostro precipuo obiettivo è quello di far sì che i giovani non lascino il territorio, che la valorizzazione dei beni confiscati sia un’occasione per i giovani di riscatto sociale, di occupazione e futuro. Voi qui avete spazio!” conclude Giovanni Allucci.
Foto di Augusto Di Meo.