Dalla graduatoria approvata dall’Agenzia per la coesione, nell’ambito del finanziamento di progetti di riuso e valorizzazione dei beni confiscati previsto dal PNRR e dal Codice Antimafia, emerge il grande risultato ottenuto dalla Regione Campania e da Agrorinasce.
Su 300 milioni disponibili, stanziati dal PNRR per il riuso dei beni confiscati, 107 milioni sono stati ottenuti dalla Regione Campania, per un totale di circa 73 progetti di recupero. In particolare emerge il risultato di Agrorinasce, che ha partecipato al bando vedendo finanziati tutti i progetti presentati, per un complessivo importo di 16 milioni da destinare e reinvestire in progetti con finalità sociali e produttive. Tra le varie Province quella di Caserta risulta assegnataria della maggiore somma dei finanziamenti con 59,5 milioni di euro. Agrorinasce ha inoltre predisposto altri due progetti per conto dei Comuni soci per un totale di 2 milioni di euro. Nel complesso Agrorinasce e i Comuni soci hanno ottenuto il 30% dei finanziamenti della Provincia di Caserta.
“Questo risultato straordinario, raggiunto grazie all’impegno di Agrorinasce e dei Comuni soci, ha portato all’elaborazione di progetti di alto valore simbolico, credibili e in alcuni casi, fino a progetti esecutivi. – così l’Amministratore delegato Agrorinasce Dott. Giovanni Allucci- In tutto Agrorinasce ha presentato direttamente nove progetti di valorizzazione dei beni confiscati per un totale di 16 milioni di euro e ha collaborato attivamente ad altri due progetti presentati dai Comuni di San Cipriano d’Aversa e Santa Maria La Fossa per altri due milioni di euro”.
“Con l’arrivo di questi finanziamenti ci attende un grande lavoro per rendere finalmente utilizzabili e fruibili per la collettività i beni confiscati nei Comuni soci, nonché creare progresso culturale e sviluppo economico per il territorio- dichiara la Presidente di Agrorinasce, Elena Giordano- Del resto, dai risultati finora raggiunti, si evince l’assoluta serietà ed efficienza di Agrorinasce nella trasformazione e riutilizzo dei beni confiscati, pertanto sono certa che riusciremo a raggiungere altri traguardi positivi.”
Agrorinasce (Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio), che annovera come soci cinque comuni del casertano e la Regione Campania, opera da circa 25 anni nella valorizzazione e il riuso sociale dei beni confiscati alla camorra con risultati straordinari.
In particolare, di seguito, i nove progetti finanziati suddivisi per Comuni:
· due progetti nel Comune di Santa Maria La Fossa, sui beni confiscati a Francesco Schiavone ‘Sandokan’ e a Francesco Schiavone detto “Cicciariello” il progetto prevede la creazione di:
1. un vivaio e serre agricole con inclusione lavorativa di soggetti svantaggiati, per un importo di € 1.350.000,00;
2. una fattoria didattica "Terra Verde", con allevamento di cavalli e uso dell’agroenergia, per un importo di € 2.450.00,00.
· tre progetti nel Comune di Casapesenna, sui beni confiscati a Alfredo Zara e a Vincenzo Zagaria, sorgeranno:
1. un rifugio per animali domestici per l’importo di € 513.274,72;
2. un Centro di Agricoltura Sociale per l’importo di 2,5 mln di euro;
3. progetto di realizzazione di un housing sociale per l’importo di € 2.500.00,00.
· due progetti nel Comune di San Cipriano d’Aversa sui beni confiscati ad Antonio del Vecchio, Stefano Reccia e Giuseppe Caterino verranno trasformati per:
1. la creazione di un Centro antiviolenza per l’importo di 1,2 mln;
2. efficientamento energetico del Centro di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura di San Cipriano d’Aversa e di un campo di playground con chiosco e agrumeto per l’importo di € 678.238,11.
· un progetto nel Comune di Villa Literno, il bene confiscato ad Alfiero diventerà Centro polifunzionale per l’addestramento di cani e altri animali e canile municipale per un totale di euro 2.490.800,00 mln di euro, redatto in collaborazione con il soggetto gestore Associazione APS Generazione Sociale.
· un progetto nel Comune di San Marcellino, il complesso immobiliare confiscato a Cantiello Vincenzo sarà trasformato in un Centro sportivo per l’importo di 2,3 mln di euro.
Agrorinasce è stata più volte definita “un modello di gestione dei beni confiscati da esportare”, un modello di efficienza in controtendenza allo spiacevole fenomeno dell’abbandono e del non riutilizzo dei beni confiscati. In equilibrio tra ascolto delle esigenze territoriali da un lato e strategie di sviluppo sociale ed economico dall’altro, è riuscita, in questi anni, a creare nuovi servizi socio-assistenziali, nuove attività produttive che hanno creato reddito per il territorio, occupazione e sane pratiche nei rapporti economici e sociali.