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Un portale per il monitoraggio territoriale sui beni confiscati alla criminalità organizzata
“Quante storie per un caffè”: la storia di MaeditActio e la trasformazione di un bene confiscato
20 novembre 2023

Intervista ad Elisabetta Reccia, Presidente della Cooperativa Maeditactio

1)     Una bella storia nelle Terre di don Peppe Diana, è quella della Cooperativa Maeditactio. Come è nata la Cooperativa e con quali obiettivi?

Maeditactio nasce dall’esperienza educativa ecclesiale dei suoi soci fondatori. A un certo punto del nostro percorso, grazie all’incontro con le “belle storie” di riscatto nate sulle Terre di don Peppe Diana, ci siamo sentiti interpellati a un impegno più efficace per contribuire al cambiamento in atto del territorio. Che cosa avevamo noi da offrire? Certamente il bagaglio che la proposta formativa dell’Azione Cattolica ci aveva donato, poteva permetterci di accogliere la sfida educativa e di progettare interventi pedagogici mirati. La vita associativa, inoltre, era stata per noi palestra di relazioni intergenerazionali e ci aveva insegnato che ogni azione formativa è efficace nella misura in cui è frutto di una scelta comunitaria. Era necessario, dunque, stringere nuove alleanze con le agenzie educative del territorio (scuole, istituzioni, Terzo Settore, ecc.) e con i diversi attori sociali presenti, con la consapevolezza che ognuno è portatore di valore aggiunto per la crescita di tutti.

Il 25 ottobre 2013 a San Cipriano d’Aversa costituiamo l’associazione di promozione sociale MaeditActio, un circolo letterario in cui privilegiare attività che aiutassero i giovani a esprimere le proprie potenzialità e a maturare competenze nei campi della letteratura, scienze umane e arte in generale. MaeditActio si propone di mettersi al servizio della collettività utilizzando i mezzi di comunicazione come strumenti di solidarietà, per promuovere il bene comune e offrire opportunità aggregative ed educative che accompagnino i giovani e i cittadini a meditare azioni progettuali capaci di orientare gli stili di vita. Il nome contiene in sé il termine inglese “mad”, cioè folle. È la sana pazzia di chi crede nella “forza della Parola”, di cui parlava Don Peppe Diana, e nella sua capacità di trasformare un territorio segnato dalla criminalità organizzata.

Durante alcune esperienze territoriali, iniziammo a proporre dei laboratori artistici e di scrittura creativa per far conoscere le storie delle vittime innocenti della criminalità e dei testimoni significativi del territorio, con l’obiettivo di aiutare i partecipanti a raccontare, a loro volta, storie di bene comune che facessero emergere le risorse dei luoghi abitati e risvegliassero il senso di speranza, per contribuire a creare una nuova forza di opinione e di coscienza. Nel frattempo l’associazione si arricchiva di nuove risorse che venivano da un percorso diverso dal nostro, ma che avevano a cuore gli stessi obiettivi. Allo stesso tempo iniziava a maturare in noi la consapevolezza che, da un lato, non potevamo pensare di impegnarci nell’educazione delle giovani generazioni senza rivolgerci anche al mondo degli adulti; dall’altro, che la crescita umana e relazionale dei giovani non potesse prescindere da quella professionale.

Nel 2021 l’APS si è trasformata in una Cooperativa sociale di tipo misto per perseguire l’interesse generale della comunità verso la promozione umana e l’integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio-educativi e l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.

 

2)     Dove ha sede il Centro di Aggregazione Giovanile per l’Arte e la Cultura?

Il Centro di Aggregazione Giovanile per l’Arte e la Cultura si trova a Casapesenna, in provincia di Caserta, in un bene confiscato in cui abbiamo sede operativa.

La nostra idea progettuale ha iniziato a prendere forma proprio durante un laboratorio diocesano in cui - senza troppe aspettative e quasi per gioco - cominciammo a progettare un centro servizi per l’educazione delle giovani generazioni. Pensammo ad uno spazio aggregativo con caffè letterario, punto lettura e sala studio, spazi per attività didattiche in cui ragazzi e giovani potessero incontrarsi, studiare e condividere dei percorsi formativi che li aiutassero a esprimere i propri talenti, a maturare competenze e a definire un progetto di vita. Eravamo inconsapevoli che questo luogo stava già per essere realizzato “vicino casa”, come poi venimmo a conoscenza qualche anno più tardi.

Dopo aver fondato Maeditactio ci mettemmo alla ricerca di una sede per le attività sociali, in cui poter realizzare il centro che sognavamo. L’occasione si presentò il 4 aprile 2017 quando il Consorzio Agrorinasce, pubblicò la manifestazione di interesse per l’affidamento del Centro di Aggregazione Giovanile per l’Arte e la Cultura di Casapesenna che ospitava un caffè letterario, un punto lettura, una sala mostre, un laboratorio di ceramica e aule per laboratori didattici. Ci sembrava proprio quello il luogo che tempo prima avevamo visto nella nostra immaginazione. Rispondemmo al bando, presentando il progetto “Arte Espressa”, e il 14 luglio dello stesso anno ne ricevemmo l’affido, con l’intento di dare a questo spazio fisico una connotazione artistico-educativa attraverso proposte che garantissero il coinvolgimento dell’intera comunità territoriale e attenzioni specifiche alle fasce più deboli.

Dopo due anni di attività, grazie al progetto “GenerAZIONI FRUTTUOSE. Centro Servizi Intergenerazionale”, sostenuto da Fondazione con il Sud e Fondazione Peppino Vismara, nell’ambito del bando Beni confiscati alle Mafie 2019, abbiamo avuto la possibilità di riqualificare il Centro in uno spazio multifunzionale per ogni generazione con l’obiettivo di prevenire fenomeni di disagio sociale, restituire alla famiglia e alle agenzie educative del territorio il proprio ruolo di riferimento nella cura delle giovani generazioni, contribuire alla coesione sociale e migliorare la qualità della vita.

 

3)     Quali laboratori avete attivato?

All’interno del bene abbiamo attivato il Servizio di Laboratori di Educativa territoriale ai sensi della Legge della Regione Campania n.11/2007, rivolto a minori individuati dalle istituzioni scolastiche del territorio per attività di accompagnamento nello studio, potenziamento formativo, laboratori creativi e servizi di sostegno alla genitorialità di cui possono beneficiare le rispettive famiglie. Inoltre, proponiamo delle attività che coinvolgono l’intera comunità territoriale, tra cui laboratorio settimanale di arte e immagine, corso di pittura, laboratorio di scrittura creativa, campi scuola e pomeriggi creativi per bambini e ragazzi.

Grazie alla rete dei partner che collaborano con noi, presso il Centro si svolgono anche: laboratori di Ceramica, curati dall’Associazione Omnia ODV, nostra partner nel progetto di affido del bene; laboratorio di Musica realizzati dall’Associazione musicale Controtempo; Laboratorio di orientamento, tenuti dalla Cooperativa sociale Lazzarelle, che cura anche uno sportello di empowerment femminile, oltre a rifornire il Centro del caffè prodotto dalle detenute del carcere femminile di Pozzuoli (NA); incontri di Mediazione scolastica e familiare, organizzati da Fondazione Don Calabria per il Sociale ETS, che tiene anche uno sportello di supporto psicologico; laboratori di Interculturalità, realizzati dall’Associazione Giosef Italy, che gestisce l’Ostello della Gioventù di Casapesenna, bene confiscato gemellato con il Centro a noi affidato.

 

4)     Chi sono i soggetti che inserite nel mondo lavorativo?

All’interno del Centro gestiamo il Caffè letterario e Pasticceria artigianale Artespressa – dal titolo del progetto di affido del bene - in cui si offrono opportunità di orientamento e inserimento lavorativo per giovani NEET, diversamente abili e donne in condizione di vulnerabilità, in particolare madri sole. “Quante storie per un caffè” è lo slogan che lo identifica: non sono solo i racconti contenuti nei libri del suo punto lettura ma, più di tutto, sono le storie di riscatto delle persone che hanno trovato un’occasione per cambiare la propria vita grazie ai prodotti dell’economia sociale che Artespressa realizza e promuove. Questa attività, il cui start-up è stato accompagnato dalle Cooperative Agropoli e Trefoglie, nostre partner, ci ha consentito di creare un contesto produttivo ibrido in cui poter coinvolgere giovani in situazione di svantaggio, minori in età lavorativa, provenienti dal servizio di Educativa, e rispettive figure genitoriali che qui possano trovare risposte ai propri bisogni umani, socio-relazionali e professionali.

“ll mio percorso con l'associazione Maeditactio è iniziato nel 2018 grazie a "Omnia Onlus odv" responsabile dei laboratori di ceramica all'interno del bene che cercava collaboratori per ampliare il numero di soci- racconta Antonio Caterino,socio fondatore della Cooperativa MaeditActio - Fui subito entusiasta dell’opportunità che mi si presentò in quel momento: Poter riprendere a coltivare la mia passione per la ceramica, in un bene confiscato alla criminalità, creare "il bello nel bene". 

Quando entrai nel caffè letterario Artespressa e mi proposero di collaborare con loro occupandomi del punto lettura, da appassionato di romanzi di Stephen King non potei che accettare. Iniziò così la seconda esperienza lavorativa della mia vita; dopo quella che mi ha visto lavorare come tecnico web marketing per la cooperativa sociale equality che si occupa di cura e bellezza della persona”.

 

 

5)     Progetti futuri?

Da un lato, stiamo lavorando a potenziare i servizi offerti dal Centro, curando attenzioni socio-educative sempre più specifiche per le diverse fasce d’età e categorie sociali; dall’altro, intendiamo rendere il bene un attrattore artistico-culturale di cui incentivare il rinnovamento digitale per una maggiore diffusione delle sue proposte.

Scritto da Monit Agrorinasce